Piscina in agriturismo, un must
Nelle strutture ricettive – siano esse in montagna, città o campagna – la piscina è un vero must. È un lusso ricercato dai villeggianti persino se l’albergo è situato in località turistiche costiere, poiché consente di fare il bagno anche in condizioni di mare sfavorevole. La piscina in agriturismo diventa così un luogo di pace o di ritrovo. Per immergersi nel paesaggio rurale a partire dall’elemento dell’acqua e vivere un’esperienza all’insegna di semplicità e calma, a contatto con la natura. O, viceversa, si trasforma in un ulteriore spazio sociale, nel quale il locandiere può organizzare cene, feste o giochi per bambini. In questo modo gli ospiti non avrebbero neanche necessità di allontanarsi dalla struttura per cercare ristoro e svago altrove.
La piscina è la business card che riflette l’immagine del resort. Piscina interna con idromassaggio, vasca ludica per famiglie o elegante piscina interrata: tutto per fornire il giusto comfort ai propri ospiti!
Un progetto in piena regola
La piscina in agriturismo deve essere progettata nel rispetto dell’ambiente circostante e dello stile della tenuta. Può essere più o meno attrezzata, ma dovrà essere certamente pensata e realizzata ad hoc nello spirito dell’agriturismo e delle norme vigenti. La normativa UNI 10637:2006 ha definito precisamente le caratteristiche degli impianti piscina a seconda della destinazione d’uso. All’interno della normativa, è possibile consultare una tabella ove sono indicate le regole generali da seguire in relazione alla classificazione delle piscine in base alla destinazione. abbiamo già visto in Piscine condominiali e normativa le regole per le piscine di tipo B. Mentre nella tipologia A sono raggruppate le piscine destinate all’utenza pubblica, le cui caratteristiche gestionali e strutturali e sono definite da ogni Regione. In particolare la sottocategoria A2 è per “piscine ad uso collettivo inserite in strutture adibite ad altre attività ricettive (alberghi, camping…) e accessibili ai clienti/soci della struttura stessa.
Impianti di dosaggio e sistemi redox
Ogni piscina deve avere un impianto di filtrazione dedicato. Per le piscine di tipo A e B, si utilizzano le sostanze previste dall’accordo Stato-Regioni, come il cloro liquido. Quest’ultimo, durante i periodi di apertura delle vasche al pubblico, deve essere immesso solamente dall’impianto di circolazione, per mezzo di impianti di dosaggio automatici o manuali. Con eccezione del particolare caso di trattamento d’urto (immissione diretta in vasca in assenza di bagnanti). Inoltre, gli impianti devono essere interbloccati con l’impianto di circolazione.
Le apparecchiature per la misurazione del potenziale redox possono essere utilizzate nelle piscine di tipo A allo scopo di monitorare l’evoluzione dell’inquinamento organico dell’acqua di vasca e per pilotare le apparecchiature di dosaggio. L’utilizzo di sistemi redox per estrapolare valori di cloro e altri disinfettanti non è consentito.
Ovviamente RB – come richiesto dalla norma – consegna al cliente un verbale di impianto funzionante prima dell’apertura al pubblico della piscina in agriturismo.